I TÈ DELLE CINQUE

L’arte raccontata dagli esperti e la musica del Conservatorio 

Sabato 20 gennaio 2018, ore 17.00

Michele Canzio e il “Parco nascosto” di villa Durazzo Pallavicini a Pegli

Nel ventennio successivo al 1840 Michele Canzio, architetto, decoratore e primo scenografo del Teatro regio Carlo Felice di Genova, progetta e realizza per il marchese Ignazio Alessandro Pallavicini un fantastico giardino romantico adagiato su otto ettari di impervia collina prospicente il mare di Pegli. Recenti studi hanno evidenziato il carattere teatrale-scenografico di quest’opera che trova i motivi più intimi per la sua realizzazione nell’intento di materializzare un percorso di natura iniziatica di taglio esoterico-massonico. Oggi, dopo ingenti restauri durati oltre sei anni, il parco è stato riaperto al pubblico e la nuova gestione offre ai visitatori la possibilità di partecipare al “viaggio esoterico” accompagnati dall’autore degli studi. Questa conferenza è l’occasione per un primo incontro con questo luogo straordinario e per conoscere la trama del percorso anche attraverso i documenti storici che illustrano pienamente il genio di Michele Canzio.

A cura di Silvana Ghigino, architetto – paesaggista docente di “Restauro del Giardino Storico” presso la Facoltà di Architettura di Genova, progettista degli avvenuti restauri del parco e direttore del parco

 

Lunedì 22 gennaio ore 17.00

Nel salotto di Rossini

Si tratta di una conversazione fra musica e cucina. Partendo dal salotto di Rossini si passerà a ricordare i gusti gastronomici del celebre operista per coinvolgere poi, attraverso aneddoti vari, diversi altri musicisti celebri che hanno dimostrato un particolare attaccamento alla buona tavola.

A cura di Roberto Iovino, direttore del Conservatorio Niccolò Paganini di Genova e Cristina Iovino

Partecipano Marta Caccialanza, flauto e Dario Bonuccelli, pianoforte

 

Martedì 23 gennaio, ore 17.00

Marine e paesaggi della Riviera ligure nelle collezioni dell’Accademia Ligustica.

Un excursus nella pittura di paesaggio: dalle grandi tele di Tammar Luxoro e Benedetto Musso della collezione Maglione Oneto, fino alle vedute di Saccorotti e alle affascinanti scogliere di San Fruttuoso di Rubaldo Merello della prestigiosa collezione Oberti.

A cura di Giulio Sommariva, storico dell’arte e conservatore del Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova

 

Mercoledi 24 gennaio, ore 17.00

Rubaldo Merello tra divisionismo e simbolismo

In occasione della mostra in corso al Palazzo Ducale di Genova, Gianni Franzone, curatore della stessa con Matteo Fochessati, racconta le ragioni che li hanno spinti ad organizzarla e il taglio che hanno scelto. La produzione dell’artista – uno dei più interessanti del panorama ligure tra Ottocento e Novecento – è investigata nelle diverse tipologie: pittura, scultura, disegni e grafica. L’intento principale è di contestualizzare la parabola artistica di Merello all’interno del contesto culturale in cui maturò e, quindi, a confronto con la produzione di quegli artisti le cui opere egli ebbe modo di vedere alle Promotrici genovesi o in altre occasioni espositive o che poté frequentare, come nel caso di Plinio Nomellini che visse nel capoluogo ligure dal 1890 al 1902. Oltre a quest’ultimo, sono esposte opere di Giovanni Segantini, Gaetano Previati, Giuseppe Pellizza, Vittore Grubicy, Emilio Longoni, Angelo Morbelli, Galileo Chini, Antonio Discovolo, Guglielmo Amedeo Lori, Domenico Guerello, Sexto Canegallo e di quegli artisti (come Adriano Baracchini-Caputi, Benvenuto Benvenuti, Guido Cinotti, Filiberto Minozzi) che con lui parteciparono all’Exposition des Peintres Divisionnistes Italiens che, organizzata da Alberto Grubicy, si tenne a Parigi, alla Serre de l’Alma, nel 1907.

A cura di Gianni Franzone, storico dell’arte, curatore del Museo della Collezione Wolfson

 

Mercoledì 24 gennaio – ore 18.00

Musicisti spericolati

Oleksandr Pushkarenko, violino – Jacopo Famà, flauto -Lorenzo Famà, pianoforte

Omaggio al mondo dei motori attraverso il virtuosismo strumentale: a volte, per affrontare il repertorio del proprio strumento, bisogna amare la velocità, il rischio, i problemi meccanici, la fatica… proprio come in un Gran Premio.

 

Giovedì 25 gennaio – ore 17.00

Un sottile filo di blu

Partendo dal presepe straordinariamente esposto a Palazzo Reale un percorso all’indietro nella storia del blu di Genova; abiti, statuine, opere d’arte, lavoro e consuetudini incrociano il loro percorso con la storia del tessuto più celebre del mondo in un viaggio a tappe nelle vicende culturali della città.

A cura di Serena Bertolucci, Direttore Palazzo Reale di Genova – Polo Museale della Liguria

 

Giovedì 25 gennaio – ore 18.00

Drive my car

Ensemble jazz del conservatorio Niccolò Paganini a cura di Pietro Leveratto

L’autoradio di una vecchia Oldsmobile è sintonizzata su una radio che trasmette jazz; sotto le ruote scorre una strada che attraversa gli Stati Uniti e che, per magia, conduce anche in Europa.

 

Venerdì 26 gennaio, ore 17.00

Disegni per una città moderna, Genova negli acquerelli di Aldo Raimondi

Inediti fino ad oggi, conservati presso la Collezione Topografica del Comune del Centro DocSAI, essi ritraggono alcuni scorci di Genova della metà degli anni ’30 con una freschezza ed un entusiasmo propagandistico da cui traspare il vivo compiacimento in una città operosa, che si rinnova anche a costo di distruggere interi brani del suo centro storico, pronta ad essere protagonista delle nuove sfide che il Novecento impone. Essi offrono l’occasione per ripercorrere la storia di alcuni edifici ed operazioni urbanistiche a cavallo delle due guerre che delinearono e caratterizzarono l’aspetto della città post-ottocentesca, la città Moderna, appunto. Una selezione di fotografie storiche propone un confronto tra i soggetti raffigurati negli acquerelli di Raimondi e le omologhe coeve riprese fotografiche.

A cura di Andreana Serra,Curatore Collezione Topografica e Cartografica del Comune di Genova, settore Musei

 

Sabato 27 gennaio, ore 17.00

CSI dell’arte.

La Storia dell’Arte pittorica narrata dalla ricerca scientifica I manufatti artistici sono formati da materia. Gli artisti, in tutte le epoche, hanno manipolato i materiali più diversi per creare le opere d’arte che oggi osserviamo. In questa breve presentazione saranno esposti i materiali pittorici e le tecniche progettuali che hanno caratterizzato la storia dell’arte dal Medioevo ad oggi. Un excursus, quindi, nei materiali artistici indagati dalle nuove tecnologie diagnostiche per comprendere come operavano i pittori nel tempo e nelle diverse aree geografiche e per condurre gli appassionati di arte a una nuova visione della storia dell’arte e facilitare il confronto attribuzionistico tra storici e scienziati.

A cura di Michela Fasce, consulente di diagnostica e tecniche artistiche, restauro dipinti e dorature, perito CCIAA di Genova

La Formazione

L’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova sarà presente per tutta la durata della mostra, con alcuni studenti del corso di Costume per lo Spettacolo, coordinati dalla docente Francesca Marsella. In un vero e proprio laboratorio di sartoria teatrale saranno realizzati due costumi d’epoca femminili ispirati alla Moda e al Teatro del Cinquecento. Per confezionare gli abiti si partirà dai cartamodelli originali dell’epoca e si utilizzeranno vecchi jeans di riciclo e tessuto di jeans reinterpretato, in modo libero e creativo, attraverso tecniche pittoriche, decorative e sartoriali.

Le collaterali

Grazie alla partnership con Banca Carige si potranno scoprire autentici tesori della tradizione ligure: quattro tele della scuola ligure del ‘600, il “Transito di San Giuseppe” e “San Giuseppe confortato da un angelo musico” di Gioacchino Assereto, l’“Ecce homo” di Giacomo De Ferrari e l’”Ecce homo” di Valerio Castello. Si potrà poi ammirare una selezione della preziosa collezione numismatica della Banca, oltre centotrenta monete coniate dalla Zecca della Repubblica di Genova nell’arco dei sette secoli della sua esistenza, a partire dal 1139.

Grazie al Veteran Car Club Ligurel’allestimento di Antiqua, sarà arricchito da alcune rare auto d’epoca, scelte tra gli esemplari più apprezzati e attesi dagli appassionati. Tra le altre meritano una citazione la moto della scuderia Ferrari modello Rudge Ulster del 1936, vincitrice del campionato italiano e la Fiat 509 Torpedo Blu del 1928, resa ancor più celebre dalla famosa canzone di Giorgio Gaber.